5.1. Diritti d’autore
Negli anni successivi alla diffusione della stampa e delle tecniche di riproduzione industriali, è stato istituito l’istituto del diritto di autore, in base al quale un autore detiene la proprietà delle opere d’ingegno da lui prodotte. Oggi, nell’era digitale, quello stesso diritto acquista valenze maggiori e in un certo senso diverse da quelle originarie, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione on line dei contenuti.
Quanto viene registrato in una memoria digitale, infatti, è caratterizzato da una difficoltà del controllo delle copie e da un aumento del grado di manipolabilità dei contenuti.
La SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) si occupa della protezione e dell’esercizio del diritto d’autore, in quanto l’opera è proprietà privata ed inalterabile.
L’autore dei contenuti, ha il diritto esclusivo di pubblicare l’opera, di utilizzazione economica, di distribuzione, di riproduzione, di trascrizione e diffusione.
Non tutti i problemi correlati alla questione sono stati risolti, ma a livello internazionale, si sta tentando di affrontarli attraverso iniziative progettuali assai rigorose.
Le leggi che regolano la proprietà intellettuale nel mondo sono differenti da Paese a Paese. A grandi linee si individuano tre livelli: i trattati e le convezioni internazionali, le direttive europee (per l’UE) e le leggi nazionali.
5.1.1. Diritti digitali e DMSR
Prima dell’avvento dell’era digitale, il diritto d’autore
assicurava l’equilibrio tra i diritti dei creatori e degli utilizzatori delle
opere. La Società dell’Informazione ha portato ad una trasformazione radicale, in particolare, ha creato un nuovo paradigma commerciale e di utilizzo: da distribuzione e vendita di beni tangibili a distribuzione e licenza d’uso di beni intangibili.
E’ quindi evidente la necessità di nuove modalità, norme, tecniche, regole e modelli per garantire un corretto sviluppo del mercato e la tutela dei diritti dei vari attori presenti nella nuova catena del valore.
A questo scopo assume un ruolo centrale il DRM (Digital Right Management) , ossia l’insieme di tecnologie e norme per la protezione del diritto d’autore. I DRM rappresentano uno strumento che può abilitare a un utilizzo corretto dei contenuti digitali garantendo la conseguente tutela dei diritti connessi. Infatti, i titolari di diritti d’autore possono esercitare ed amministrare tali diritti nell’ambiente digitale, grazie alla possibilità di rendere protetti, identificabili e tracciabili tutti gli usi in rete di materiali adeguatamente “marchiati”.
Questo sistema è nato negli anni ’90, quando ci si iniziò a confrontare con
le tematiche di distribuzione di contenuti in formato digitale, ma solamente in qualità di pura tecnologia anti-pirateria, mentre ora si è evoluto in un sistema tecnologico-legale.
Il DRM si occupa, in particolare, di:
– identificazione e descrizione dei diritti di proprietà intellettuale nella catena del valore del contenuto, dalla produzione alla fruizione;
– tracciamento delle licenze d’uso e dell’utilizzo effettivo del contenuto;
– misure tecniche che assicurano le restrizioni di uso.
Questo sistema ha quindi notevoli implicazioni:
– legali: conformità legislativa (nazionale e transnazionale), investigazioni e privacy, nuove tipologie di licenze d’uso e rapporti commerciali, nuove responsabilità, gestione delle limitazioni su diritti esclusivi;
– tecnologiche: specifiche dei diritti, encryption/watermark, componenti “trusted”, sicurezza delle transazioni, autenticazione, relazioni con altre componenti a supporto del business (es. customer care e billing), interoperabilità;
– sociali: aspettative dei consumatori, educazione all’uso corretto, stimolo/freno alla diffusione delle nuove tecnologie ed infrastrutture.
5.1.2 OrmeE
La Commissione Europea nell’ambito del programma eLearning ha approvato un nuovo progetto per la creazione di un Osservatorio di studio in Europa sulla gestione dei diritti d’autore nell’eLearning: L’OrmeE (Observatory on Rights Management for eLearning in Europe).
Si tratterà di un’opportunità in più di capire e valutare come è stata recepita la direttiva che tutela nei Paesi membri dell’Unione il copyright e suggerire migliori applicazioni nell’ambito dell’e-Learning. Inoltre ci permetterà di capire le migliori soluzioni tecnologiche, legali e i servizi esistenti in Europa, applicati ai sistemi di gestione dei diritti digitali nell’ambiente eLearning.
Questo Osservatorio avrà la durata di due anni, a partire dal gennaio 2004, e gli ambiti di ricerca saranno tre: giuridico, tecnologico e pedagogico.
Le principali iniziative riguarderanno:
– Analisi del recepimento e applicazione della Direttiva europea sul Copyright nella Società dell’Informazione nei paesi Membri dell’Unione e delle possibili conseguenze derivanti dall’applicazione di diversi regolamenti al mercato dei contenuti educativi.
– Studio delle soluzioni di Digital Right Management nel settore eLearning allo scopo di trovare soluzioni affidabili che consentano al produttore di contenuti e ai fornitori di contenuti per eLearning di regolamentare l’accesso a contenuti soggetti a copyright in modo da creare un mercato unico dei diritti nonostante le esistenti differenze legislative;
– Analisi a livello europeo delle “best practices” di partnership pubblico-private per l’eLearning relativamente ai contenuti soggetti a copyright;
– Analisi delle migliori prassi di gestione dei “learning object” in considerazione degli aspetti legali, economici e pedagogici.
Bibliografia
G. Bettetini, S. Garassini, B. Gasparini, N. Cittadini, I nuovi strumenti del comunicare, Bonpiani, 2001
webgrafia
www.diritto.it
www.governo.it
www.ormee.net
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